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Nico Skolp

IL Timelapse DELL'Opera DI SKOLP ALL'Urban Digital Center di ROvigo...

Nico Skolp

Nico Skolp nato a Bari, laureato in Design della Comunicazione allo IUAV di Venezia, ha cominciato a disegnare graffiti nel 97 a soli 14 anni.

Ha sempre preferito dipingere graffiti in spazi urbani dove riesce ad esprimersi al meglio.
Negli ultimi anni non sono solo le lettere le protagoniste del suo lavoro; le forme e le regole applicate alle scritte hanno contaminato una tipologia differente di creazioni, dando luce a una produzione completamente diversa. Dai graffiti writing quindi al wall design, due espressioni che skolp porta avanti rallelamentecontaminandole inevitabilmente.

I suoi murali miscelano forme e colori in elaborate astrazioni, bilanciando il tutto nel contesto urbano , che diventa il perfetto background, offrendo ogni volta differenti esperienze visive. La composizione delle forme viene raggiunta attraverso regole matematiche tramite le quali è possibile generare infinite combinazioni. Skolp ha dipinto diverse opere di arte urbana e graffiti in Italia e anche in molte città europee. Dal 2006 è cofondatore dello studio e agezia di comunicazione visiva FF3300 s.r.l.

Nel 2017 fonda il collettivo WALLNESS CLUB,
che ha come mission la diffusione e condivisione della cultura delle arti urbane.

L’Opera di Skolp: “QUARANTOTTO”

“Quarantotto” sono le forme che compongono l’opera realizzata sull’intera superficie calpestabile del cortile interno del nuovo “Urban digital InnovationLab Rovigo”. Il numero quarantotto è simbolo di intuizione, ottimismo e felicità, ed è definito come numero “Semiperfetto”, in quanto pari alla somma di alcuni o tutti i suoi divisori. 

L’opera è frutto di uno studio sulle forme realizzato a partire delle regole compositive tipiche del design generativo, ovvero date delle variabili, che modificate danno vita ad infinite combinazioni coerenti tra di loro. Per la sua creazione è stato realizzato un software openSource (scaricabile e utilizzabile gratuitamente) capace di genare infinite combinazioni formali. 

L’opera realizzata, è si un’opera eseguita manualmente, quindi analogica, ma resta fortemente legata al mondo digitale, in linea con i principi del contesto nel quale è inserita. Nella rappresentazione delle geometrie, la composizione è stata deformata, dilatata nella zona più distante dall’ingresso principale, questo per consentire la visione omogenea di ogni singola forma già al primo impatto visivo. 

Gli oltre 300 mq di superficie, disegnano un uno spazio nuovo e fruibile come luogo conviviale. L’opera, immersiva, si pone come un intervento di urbanistica tattica, ossia come un invito all’utilizzo ludico e continuamente inedito dello spazio, all’interno di una lingua di asfalto che per anni è stata utilizzata come una semplice area di parcheggio. 

All’opera al Digital Urban Center di Rovigo

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