In stato di grazia

con

Keeley Forsyth, Marisa Anderson, Julia Kent, Marta Del Grandi

a cura di

Teho Teardo

Sabato 24 settembre 2022, Rovigo

 

Non molto tempo fa ho ascoltato l’intervento di un filosofo, Salvatore Veca, parlava del senso di possibilità.
Avrei voluto incontrarlo quando avevo vent’anni e non riuscivo a capire cosa poter fare della vita.
Subito dopo aver sentito il suo discorso sono entrato in una libreria e ho acquistato alcuni suoi libri, mi sono fermato in una bettola, ho preso un caffè e ho iniziato a leggere.
Alla seconda pagina ero già stato rapito e quello che era sicuramente il peggior caffè dell’universo non aveva più alcuna importanza.

Certe volte nella musica mi è chiaro il senso di possibilità che si manifesta anche attraverso il suono.
Una forza celeste che mi sorprende e aiuta a rivedere il pianeta con uno sguardo diverso.
Nonostante i tempi difficili e oscuri in cui viviamo, nel lavoro di alcuni artisti c’è quella libertà di desiderare, sognare, immaginare quell’utopia che per Veca è un mondo sociale possibile.

Lo è anche nella musica ed è sufficiente anche quando dura un solo istante.

Uno stato di grazia.

E il primo desiderio che ho è di condividerlo.

Teho Teardo

 

Sabato 24 settembre a Rovigo si terrà la prima edizione di In stato di grazia, un nuovo progetto a cura del musicista e compositore Teho Teardo che ospiterà le musiciste Keeley Forsyth, Marisa Anderson, Julia Kent e Marta Del Grandi.

Promossa da Città di Rovigo e Fondazione Rovigo Cultura nell’ambito di RO-REgeneration | Festival di arti urbane rigenerative e realizzata in collaborazione con Wakeupandream, la giornata del 24 settembre sarà il punto di partenza di un percorso condiviso con la città e il territorio, che si svilupperà nei prossimi anni coltivando un nuovo modo di “fare musica” a Rovigo incentrato proprio sull’idea di rigenerazione attraverso la musica: la musica come occasione per raccontare in maniera nuova un territorio – fortemente caratterizzato da elementi paesaggistici del tutto peculiari, ma spesso considerato marginale – la musica come comunità dove potersi incontrare, stare assieme, anche solo per un giorno.

“Da anni ho un sogno ricorrente” – così Teardo raccontando la genesi del progetto – “di notte mi intrufolo nelle case di persone che non conosco e, con un piccolo impianto stereo, faccio ascoltare loro della musica nel sonno, quando non sono coscienti. Poi mi dileguo”: In stato di grazia dà corpo a questo sogno, creando uno spazio di condivisione per ridisegnare le geografie esterne, quelle dei luoghi, e interne, quelle delle persone, attraverso la musica, un linguaggio che contiene quel senso di possibilità, quella libertà di desiderare, sognare e immaginare un’utopia, che rendono possibili un “mondo nuovo”.

In particolare poi, la musica di questa prima edizione appartiene ad artiste in grado di guardare indietro e avanti nel tempo, facendo del suono quell’elemento capace di tenere insieme la conoscenza del passato, così come la capacità di ridisegnare il presente e aprire varchi per il futuro.